#LMF23 / 5. ARRIVEDERCI AMORE, CIAO
dom 23 lug
|Lucignano
Musica di F. Mendelssohn. Mischa Käser e J. Brahms Irene Abrigo, violino Jürg Dähler, viola Enrico Bronzi, violoncello Francesca Sperandeo, pianoforte Concerto senza pausa / fine ca. 20:00
Orario & Sede
23 lug 2023, 18:00 – 20:00
Lucignano, 52046 Lucignano AR, Italia
Info sull'evento
🎶 18:00 concerto
PROGRAMMA
F. Mendelssohn Trio per violino, viola e pianoforte in do minore MWV Q3 (10’)
- Allegro
- Scherzo
- Adagio
- Allegro
Mischa Käser Piano Trio n.1 (10')
- Energico
- Scherzo
- Adagio
J. Brahms Quartetto per pianoforte in sol minore n.1 op.25 (40')
- Allegro
- Intermezzo: Allegro ma non troppo
- Andante con moto
- Rondo alla Zingarese: Presto
Concerto senza pausa
Fine circa 20:00
ARTISTI
Irene Abrigo, violino
Jürg Dähler, viola
Enrico Bronzi, violoncello
Francesca Sperandeo, pianoforte
Insieme a te non ci sto più, conosciuta anche come ARRIVEDERCI AMORE, CIAO, è una canzone composta da Paolo Conte con testo di Vito Pallavicini, portata al successo da Caterina Caselli nel 1968. Diventata uno dei più grandi classici della musica leggera italiana tanto da essere reinterpretato dai più grandi artisti come Ornella Vanoni, Franco Battiato, Rita Pavone, Claudio Baglioni e Gianna Nannini, la canzone è un addio a chi non ha saputo apprezzare un amore assoluto, a chi non ha avuto tenerezza né comprensione, spingendo ad una separazione che finisce con “Arrivederci amore ciao”.
Dietro ai celebri trii per violino, violoncello e pianoforte di Felix Mendelssohn, op.49 e 66, si nasconde il trio in do minore per violino, viola e pianoforte, un’opera giovanile del compositore tedesco composta alla tenera età di 11 anni. Pubblicata postuma solamente nel 1970, è un vero e proprio gioiello raramente eseguito e registrato, testimonianza del genio compositivo di un enfant prodige quasi un esperimento o un esercizio compositivo fortemente ispirato da Carl Philipp Emanuel Bach, figlio di Johann Sebastian.
Mischa Käser, compositore contemporaneo svizzero, scrisse il suo Trio per piano, violino e violoncello n.1 nel 2008/09 in stretta collaborazione con l’Absolut Trio, affrontando la sfida di combinare i suoni del pianoforte e degli archi in modo tale che si fondano in tutt’uno. Ecco perché la parte del pianoforte è piuttosto sfoltita. Il brano è fortemente ispirato dai trii per pianoforte di Schumann e Schubert, senza raggiungere quelle "lunghezze celesti", inserendosi quindi in un contesto piuttosto romantico, benché sempre guidato dalle fantasie tipiche del compositore.
Il primo dei tre quartetti di Johannes Brahms per pianoforte, violino, viola e violoncello, quello in sol minore op. 25, fu iniziato forse nel 1860 ma fu nel 1861 che Brahms vi si dedicò con maggiore continuità, quando si era trasferito a Hamm, a pochi chilometri da Amburgo, dove i genitori di due sue giovani allieve gli avevano trovato una piacevole sistemazione in una stanza con terrazzo in un padiglione isolato nel loro giardino, dove poteva lavorare in tranquillità. Alla fine di settembre il quartetto era pronto e Brahms ne inviò una copia a Joseph Joachim - carissimo amico e grandissimo violinista per averne un parere. Il primo movimento fu in parte messo in discussione da Joachim per la “carenza d'invenzione melodica, le irregolarità ritmiche e la forma troppo libera”, mentre il finale "alla zingarese" gli strappò un giudizio entusiastico. Non si sa se, come in altre occasioni, Brahms sia intervenuto sulla sua musica ancora fresca d'inchiostro per apportarvi le modifiche indicate da Joachim. Comunque il quartetto fu eseguito in pubblico immediatamente, ad Amburgo: era il 16 novembre 1861 e in quell'occasione stava al pianoforte un'altra carissima amica del compositore, fresca vedova: Clara Schumann (sempre lei!). Nonostante le critiche di Joachim, in realtà il quartetto è di ampie proporzioni e piuttosto elaborato strumentalmente, con il pianoforte in posizione dominante, pur nel pieno rispetto del gioco contrappuntistico con gli archi. Il primo tempo si impone all'ascolto sia per la varietà dei temi (tre) che per la ricchezza del discorso musicale, avvolto in un clima di dolce e affettuosa malinconia tipicamente brahmsiana. L'Intermezzo (Allegro ma non troppo) è una pagina di delicato lirismo, tutta soffusa di un sentimento di poesia autunnale; significativo è l'episodio centrale più leggermente vivace nelle sue evanescenti e sonorità chiaroscure. L'Andante con moto si apre con una melodia calda e distesa del violino, proiettata con intensità e trascinante con sé gli altri strumenti in un clima tutto romantico. Nella seconda parte del movimento l'atmosfera espressiva diventa vigorosa e marziale, quasi un’eco di canti e inni tedeschi di estrazione popolaresca, concludendosi poi con un ritorno alla stessa sognante tessitura iniziale. L'ultimo tempo è un indiavolato Rondò di carattere zingaresco, che si ricollega allo spirito di quelle danze ungheresi così magistralmente trascritte da Brahms, che da giovane aveva compiuto numerose tournées concertistiche con il famoso violinista di Budapest, Ede Reményi. Per due volte tra i ritmi festosi e travolgenti di una musica tzigana fa capolino una curiosa cadenza, raffigurante, secondo un critico francese, una inaspettata stretta di mano tra Bach e Liszt.
Biglietti ridotti per i soci UniCoop Firenze, bambini e ragazzi dai 18 ai 25 anni, residenti nel Comune di Lucignano
Ingresso gratuito per i bambini fino ai 17 anni, per i disabili e il loro accompagnatore (prenotazione obbligatoria)
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Biglietti
Intero
18,00 €Vendita terminataRidotto
per soci UNICOOP Firenze, bambini e ragazzi dai 6 ai 25 anni
13,00 €Vendita terminataEntrata gratuita
per ragazzi fino ai 17 anni, disabili e il loro accompagnatore
0,00 €Vendita terminata
Totale
0,00 €